I bonus casa ed in particolare il superbonus 110% si sono rivelati un aiuto concreto per migliorare la propria abitazione riducendo i costi grazie alle importanti agevolazioni fiscali messe a disposizione dal governo.
I cambiamenti riguardo l'applicazione non sono mancati anche nell'ultimo anno con l'uscita di diversi decreti.
Tra l'aumento dei prezzi dei materiali, il blocco della cessione dei crediti di imposta ed altre vicissitudini molti lavori però sono stati rimandati. Adesso è il momento di ripartire per cui un riepilogo della situazione aggiornata può esserti utile se hai deciso di usufruire dei bonus casa.
In questo articolo
- Effetti della crisi di governo sui bonus casa
- Il Superbonus 110% non sarà prorogato per i condomini
- Scadenza spostata per gli edifici unifamiliari
- Importanti cambiamenti riguardo la cessione del credito
- Scelta delle imprese per il Superbonus 110%
Effetti della crisi di governo sui bonus casa
La crisi di governo e le dimissioni del premier Draghi hanno creato incertezze riguardo i bonus casa. Un dato rassicurante è che per quanto riguarda le misure inserite nella legge di bilancio 2022 o nei decreti già approvati non vi sono rischi. Le misure approvate saranno attivate, ma i tempi affinché ciò avvenga probabilmente si allungheranno in attesa dei decreti attuativi. Ne mancano circa il 40%, tra queste il Bonus 200 euro per i titolari di partita IVA.
Il Superbonus 110% non sarà prorogato per i condomini
Il superbonus 110% molto probabilmente non sarà ulteriormente prorogato rispetto alle attuali scadenze causa stime imprecise ed esaurimento fondi.
Per quanto riguarda i condomini la data limite per accedere il Superbonus è il 31 dicembre 2023, mentre per il 2024 ed il 2025 la percentuale sarà ridimensionata.
Scadenza spostata per gli edifici unifamiliari
Gli edifici unifamiliari e gli immobili indipendenti potranno accedere al superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022. La condizione è che abbiano completato il 30% dei lavori (SAL) entro il 30 settembre, data prorogata grazie al Decreto Aiuti rispetto alla precedente scadenza del 30 giugno 2022. Il cambio di data si inserisce nelle misure di contrasto all'inflazione.
In vista della scadenza bisogna quindi arrivare preparati e avviare i lavori in tempo, sapendo che nel SAL al 30% possono essere conteggiati anche lavori non agevolati con il Superbonus.
Importanti cambiamenti riguardo la cessione del credito
La limitazioni alla cessione del credito a banche e istituti finanziari hanno inceppato il meccanismo del superbonus. Il Decreto Aiuti, convertito nella legge n° 91 del 15 luglio 2022, è intervenuto anche su questo punto, portando importanti cambiamenti. Ha aperto alla possibilità di cessione del credito delle banche verso i correntisti possessori di partita IVA, ma si applicava soltanto alle comunicazioni di prima cessione o sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.
Con un emendamento al Decreto Semplificazioni fiscali, approvato i l 2 agosto 2022, la cessione del credito non è più limitata ai crediti comunicati a partire dal 1º maggio, ma viene estesa a tutti i crediti presentati in precedenza.
Prima di ciò molte banche avevano smesso di accettare nuovi crediti, avendone ancora molti da smaltire, ostacolando così molti progetti.
In questo momento quindi per quanto riguarda i bonus casa le banche non hanno limitazioni al numero di cessioni dei crediti. Inoltre, la misura è retroattiva.
Grazie alla cessione crediti senza limiti trovare ditte che effettuino lavori con sconto in fattura o cessione del credito diventa più semplice.
Scelta delle imprese per il Superbonus 110%
Un ulteriore cambiamento riguarda l'affidamento dei lavori alle imprese in base all'importo dei lavori.
Per importi superiori ai 70.000 euro a partire dal 27 maggio 2022, con l'entrata in vigore del decreto Sostegni ter, i lavori devono essere svolti da un'impresa che applica i contratti collettivi del settore edile.
Se invece l'importo dei lavori supera i 516.000 euro a partire dal 1º luglio 2022, per effetto del dl Ucraina, è necessario affidarsi a imprese dotate di certificazione SOA (Società Organismo di Attestazione) che ne dimostri i requisiti economici ed organizzativi, analogamente alla partecipazione ad appalti pubblici.
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