Il pellet è uno dei combustibili più efficienti e sostenibili per il riscaldamento di casa, essendo prodotto con biomassa ricavata dagli scarti della lavorazione del legno. Una soluzione che ha diversi vantaggi, poichè ha buon potere calorifico, rende gli ambienti comfortevoli e sporca poco. Si tratta anche di un prodotto ecologico ed economico.
In commercio si trovano diverse tipologie di pellet per cui bisogna saper scegliere il prodotto giusto per le proprie esigenze. Le varie proposte ed offerte sul pellet possono disorientare, soprattutto chi ha da poco installato una stufa a pellet. Qual è il migliore per la propria stufa a pellet?
In questo articolo
- Come scegliere il pellet
- Come valutare la qualità del pellet
- Classi di pellet
- Pellet di abete
- Pellet di faggio
- Pellet di rovere
- Pellet misto
Come scegliere il pellet
I diversi tipi di pellet si differenziano per la qualità e l'essenza di legno usata, da cui dipende la resa energetica e la quantità di cenere prodotta. Oltre alla qualità del pellet, non bisogna dimenticare che il tipo di stufa incide molto sulla resa termica ottenuta e più in generale tutto l'impianto realizzato che deve avere una potenza corretta in base al volume da riscaldare.
Come valutare la qualità del pellet
Innanzitutto, per capire se ci troviamo davanti a un buon pellet si può fare un'analisi visiva. Un buon pellet deve avere una forma cilindrica, compatta e con superficie liscia. Un test per valutare la qualità del pellet è immergerlo in un bicchiere d'acqua. Se si sfalda significa che non è un buon pellet. La provenienza e la marca sono altri indici per capire se si tratta di un buon pellet. Meglio optare per pellet italiano o europeo, si tratta infatti di una scelta più sostenibile.
Classi di pellet
Un altro dato importante per valutare la qualità del pellet è la classe riportata sull'etichetta del pellet. La certificazione più utilizzata è il marchio ENplus che classifica i prodotti in 3 categorie. La distinzione si basa sulla qualità del pellet prendendo in considerazione le caratteristiche chimiche e fisiche del pellet.
Il pellet di prima categoria è classificato A1. Ha un potere calorifico di almeno 4,6 kWh per Kg ed il residuo massimo di ceneri è pari al 0,7%.
Prestazioni leggermente inferiori per il pellet di classe A2, un prodotto di qualità media che ha un contenuto di ceneri massimo di 1,2%. Viene assegnata la classe B a pellet con potere calorifico basso e percentuale di residuo di cenere fino al 2%.
Pellet di abete
Il pellet di abete ha un colore chiaro essendo realizzato con un legno piuttosto tenero. Il vantaggio è avere un pellet che si accende facilmente e produce un ridotto quantitativo di cenere.
Ha un buon rendimento termico e comporta consumi contenuti nell’arco della giornata. Tuttavia la combustione non è particolarmente durevole, perciò si ha un calore elevato ma si esaurisce in poco tempo.
Pellet di faggio
Il pellet di faggio ha un colore più scuro ed ha una resa leggermente superiore a quella del pellet di abete. Il suo rendimento è termico infatti più alto grazie alla combustione più lenta, per cui sviluppa un calore costante e prolungato nel tempo.
Di contro ha un consumo maggiore e produce residui di cenere più consistenti durante la combustione. Ciò comporta la necessità di una manutenzione più frequente per non subire una riduzione dell’efficienza e per preservare la stufa in condizioni ottimali.
Pellet di rovere
Meno utilizzato rispetto a quello di abete e di faggio, il pellet di rovere è un’alternativa con buone caratteristiche. Si tratta di un pellet scuro per cui sporca di più la stufa ed è necessario intensificare le operazioni di rimozione della cenere e pulizia. L’accensione risulta più difficoltosa rispetto a pellet di legno più dolce, ma la combustione ha una buona durata.
Pellet misto
Un altra opzione è il pellet misto, composto da diverse essenze legnose. Si hanno dunque le caratteristiche dei due legni nello stesso prodotto. Ad esempio, faggio e abete mescolati offrono un pellet misto che ha buone caratteristiche per quanto riguarda potere calorifico e durata, con un quantitativo di cenere residua contenuto.
Solitamente il costo del pellet misto è più alto rispetto a quelli prodotti con una sola essenza legnosa.