L'attesa è terminata. Il Decreto Sostegni è stato presentato il 19 marzo in serata come promesso dal nuovo premier Draghi.
In totale gli aiuti andranno a comportare per lo stato un impegno pari a 32 miliardi, dei quali 11 miliardi sono destinati a professionisti ed imprese.
Ecco un riassunto dei punti salienti del decreto, sulla base delle informazioni publicate del governo.
In questo articolo
- Contributo a fondo perduto per partite IVA
- Aiuti per tutti
- Requisiti per ottenere i ristori
- Altre misure a sostegno di imprese e lavoratori autonomi
- Sostegno al lavoro e contrasto alla povertà
- Cancellazione cartelle esattoriali
Contributo a fondo perduto per partite IVA
Il sostegno alle imprese e professionisti si materializza in un contributo a fondo perduto. Secondo le stime dell'Agenzia delle Entrate, realizzate ipotizzando che il numero di richiedenti sarà di circa 3 milioni, ogni soggetto percepirà in media 3.700 euro di indennizzo. A seconda del volume d'affari si potranno percepire da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150.000 euro.
Un altro importante punto è la velocità con cui saranno effettuati i pagamenti che arriveranno sul conto corrente dei richiedenti a partire dall'8 aprile. Per le richieste si utilizzerà una piattaforma elaborata dall'Agenzia delle Entrate.
Aiuti per tutti
Una delle più importanti novità per le attività professionali e le imprese è che non si guarderà più ai codici ATECO per assegnare i benefici. Indipendente dal settore di attività quindi si potrà avere diritto agli aiuti previsti.
Per ottenere gli aiuti occorrerà dimostrare di aver avuto perdite di fatturato. Inoltre, è stata innalzata a 10 milioni di euro la soglia massima di fatturato dei soggetti che possono richiedere gli aiuti.
Possono richiedere i ristori anche le start up.
Durante la conferenza stampa organizzata per presentare il Decreto Sostegni, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato che si tratta di una risposta parziale, ma è il massimo che è stato possibile fare grazie allo scostamento di Bilancio. Allo studio un ipotetico secondo stanziamento in occasione della presentazione del Def.
Requisiti per ottenere i ristori
I contributi a fondo perduto spettano ad imprese e professionisti che nel 2020 hanno ottenuto una riduzione del fatturato medio mensile di almeno il 30% rispetto all'anno precedente. La somma ricevuta sarà proporzionata al calo di fatturato e corrispondente ad una percentuale che tiene conto della perdita media mensile, per cui sono state elaborate 5 fasce di ristoro:
- 60% per fatturati inferiori a 100.000 euro;
- 50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro;
- 40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro;
- 30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro;
- 20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro.
Le piccole e medie imprese ed i professionisti con fatturato più basso risultano dunque favoriti da questo meccanismo di calcolo.
Altre misure a sostegno di imprese e lavoratori autonomi
Il Decreto Sostegni contiene ulteriori misure per aiutare imprese e lavoratori autonomi come la decontribuzione, ovvero l’esonero dai contributi previdenziali dovuti per chi ha subito un calo del reddito superiore al 33% rispetto al 2019.
Previsti aiuti anche per settori particolarmente colpiti quali fiere e congressi, mostre e musei.
Sostegno al lavoro e contrasto alla povertà
Introdotte anche nuove misure per il sostegno al lavoro ed il contrasto alla povertà che prevedono un impegno complessivo di circa 8 miliardi.
Tra queste l'estensione del reddito di emergenza, sia per quanto riguarda l'entità dei fondi che per il numero di persone a cui si rivolge, ed il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza.
Previsto anche il prolungamento della cassa integrazione guadagni (CIG) ed il blocco dei licenziamenti.
Cancellazione cartelle esattoriali
Infine per quanto riguarda le misure fiscali è stata introdotta la cancellazione delle cartelle esattoriali del decennio 2000-2010 fino a 5.000 euro per i soggetti con reddito inferiore a 30.000 euro.
Si può optare invece per la definizione agevolata degli avvisi bonari sui periodi di imposta 2017 e 2018 avendo subito un calo del volume d’affari del 30% rispetto al 2019.
Prorogata al 30 aprile la sospensione delle attività di riscossione coattiva.