Anche per quest'anno è stato confermato il bonus mobili, l'incentivo che permette di usufruire di interessanti detrazioni fiscali sull'acquisto dell'arredamento di casa. Se hai fatto una ristrutturazione o dei lavori in casa potresti avere diritto a questa agevolazione e dare alla tua abitazione un aspetto rinnovato con mobili ed elettrodomestici nuovi. L'ultima proroga ha portato diverse novità rispetto agli anni scorsi.
Ricapitoliamo quello che c'è da sapere per ottenere il bonus mobili senza commettere errori.
In questo articolo
- A quanto ammonta
- Come si ottiene
- Cosa si può acquistare
- Quali lavori danno diritto al bonus mobili
- Condomini
- Altre informazioni importanti
A quanto ammonta
L'ultima legge di bilancio ha prorogato diversi bonus casa. Per il 2021 il bonus mobili è stato elevato da 10.000 euro degli anni passati a 16.000 euro ma soltanto per acquisti effettuati nel 2021, con interventi di ristrutturazione edilizia iniziati non prima del 1° gennaio 2020. Se gli acquisti invece sono stati effettuati nell'arco del 2020 si può avere accesso al bonus solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato a partire dal 1° gennaio 2019. In questo ultimo caso la detrazione si applica su un massimo di 10.000 euro.
La detrazione si riferisce agli immobili, per cui un contribuente che possiede diverse proprietà ha diritto a chiedere il beneficio per ognuna di esse e con l'applicazione delle medesime norme.
Come si ottiene
Si tratta di una detrazione Irpef che copre il 50% delle spese sostenute per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici. Per ottenerlo bisognerà indicare le spese sostenute per questa tipologia di beni nella dichiarazione dei redditi (730 o Redditi persone fisiche). La persona che presenta la dichiarazione deve necessariamente essere la la stessa che ha acquistato mobili ed elettrodomestici per l'arredamento di un immobile oggetto di un intervento di ristrutturazione. È imprescindibile che i lavori siano stati avviati prima dell’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici che possono essere destinati ad arredare qualsiasi ambiente dell'immobile oggetto di intervento. Inoltre, è richiesta documentazione che provi l'avvio dei lavori come titoli abilitativi, comunicazioni all'Asl oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Da evidenziare che non è ritenuto fondamentale che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Il diritto al bonus si mantiene anche se per i lavori realizzati è stato ceduto il credito d'imposta a terzi oppure se è stata esercitata l’opzione per lo sconto in fattura.
La detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo che saranno suddivise equamente tra gli aventi diritto.
Cosa si può acquistare
Danno diritto alla detrazione le spese sostenute per l'acquisto di mobili nuovi, inclusi materassi ed apparecchi di illuminazione mentre non sono inclusi complementi d'arredo, tende, pavimenti e serramenti.
Per quanto riguarda l'acquisto di grandi elettrodomestici, al fine di usufruire del bonus, è indispensabile che siano di classe energetica non inferiore alla A+ tra i quali frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura e piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento ed il condizionamento. A questi si aggiungono anche le apparecchiature per le quali non è previsto l'obbligo di etichetta energetica.
Fanno eccezione soltanto forni e lavasciuga per i quali la classe può essere A o superiore.
Sia per i mobili che per gli elettrodomestici anche le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistate si possono detrarre.
Quali lavori danno diritto al bonus mobili
La condizione per aver diritto al bonus è aver effettuato lavori sull'immobile oppure su una sua pertinenza anche se accatastata separatamente. Le tipologie di lavori ammessi sono quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Fanno parte di queste categorie lavori come la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, la realizzazione dei servizi igienici, l'installazione di stufe a pellet, l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore, la sostituzione della caldaia, modifiche alla facciata, la realizzazione di mansarde, balconi oppure le trasformazioni di balconi in verande.
Tra questi non rientrano i lavori di manutenzione ordinaria come le tinteggiature, la sostituzione di pavimenti o di infissi.
Accedono al bonus anche intervento realizzati in situazioni particolari come la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi oppure gli interventi su interi fabbricati realizzati imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie e venduti o assegnati entro 18 mesi.
Condomini
Il bonus mobili si applica anche agli edifici condominiali ad uso residenziale se sono stati eseguiti interventi sulle parti comuni condominiali. Anche i mobili ed elettrodomestici acquistati saranno destinati ad arredare soltanto spazi comuni, anche quelli non oggetto di lavori, e non le singole abitazioni. Ogni condomino avrà diritto alla propria quota di detrazione.
Nel caso di condomini danno diritto al bonus i lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Tra questi sono compresi rifacimento di intonaci e tinteggiature, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, riparazione o sostituzione di cancelli o portoni, riparazione delle grondaie.
Altre informazioni importanti
Da ricordare che le sole forme di pagamento accettate sono bonifico, carte di credito o di debito per beni acquistati in Italia o all'estero. La data presa in considerazione è quella del pagamento e non quella dell'addebito. Bisognerà conservare la ricevuta del pagamento effettuato, documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture o lo scontrino fiscale dove devono essere riportate la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti oltre al codice fiscale dell’acquirente.
Le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistati devono essere effettuate con le stesse modalità di pagamento.
Ciò si applica anche quando i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate, da dimostrare con una copia della ricevuta del pagamento eseguito da chi eroga il finanziamento.
Se non utilizzata, la detrazione non è trasferibile in caso di decesso del contribuente o di cessione dell'immobile, mentre se l'immobile viene ceduto il contribuente continua ad usufruire della detrazione secondo i tempi stabiliti.
Un'ultima cosa da non dimenticare è la necessità di comunicare all'Enea gli acquisti degli elettrodomestici effettuati.