Se stai raccogliendo informazioni per cambiare fornitore di luce un dato che può essere interessante per te è sapere quanto tempo è necessario per l’attivazione del nuovo contratto. Temere di dover attendere a lungo è molto comune. Ma non preoccuparti potrebbe essere necessario meno tempo di quanto immagini. Tutta la gestione di queste pratiche di switch è infatti regolata dall’ARERA, un ente statale che fissa regole uguali per tutti gli operatori del mercato libero.
Vediamo tutto quello che devi sapere sulle tempistiche di cambio fornitore per le offerte luce.
In questo articolo
- Come posso sapere quando avverrà il passaggio di fornitore?
- Quanto tempo è necessario per cambiare fornitore di luce?
- Quali sono i tempi necessari se si attiva il cambio contratto luce via internet o telefono?
- Vi è un’interruzione dell’elettricità quando si fa il cambio di fornitore?
- Quali documenti bisogna fornire per non ritardare la pratica di cambio fornitore luce
Come posso sapere quando avverrà il passaggio di fornitore?
Un punto che può mettere in dubbio quando si vuole effettuare il cambio di fornitore della luce sono le tempistiche necessarie per completare il processo.
Individuare il fornitore luce più adatto alle proprie esigenze porta ad essere impazienti fino a quando non si completa lo switch.
La paura che il cambio di fornitore possa comportare delle attese molto lunghe, con tutti i disagi che ciò può arrecare può frenare la volontà di fare il grande salto, magari per abbandonare il mercato tutelato e passare al mercato libero. Questo è un dubbio che si può facilmente eliminare informandosi direttamente dal nuovo fornitore su quali sono le tempistiche di attivazione prima di sottoscrivere il contratto.
In media i tempi necessari per il passaggio da un gestore di luce ad un altro variano dai 45 ai 60 giorni di tempo. Questi tempi variano a seconda delle modalità di presentazione della richiesta di attivazione del nuovo contratto.
In ogni caso, nel contratto elaborato dal nuovo fornitore deve essere sempre indicata la data prevista per il passaggio.
Quanto tempo è necessario per cambiare fornitore di luce?
In media il cambio di fornitore di energia elettrica per clienti domestici richiede tra i 20 e 40 giorni se si procede recandosi in un negozio fisico del fornitore di luce.
Una volta avviato l’iter in questa modalità il passaggio dal vecchio gestore di energia elettrica a quello nuovo avviene di norma il primo giorno del mese seguente se la pratica relativa al nuovo contratto è stata avviata entro il giorno 10 del mese. Quando invece il nuovo contratto viene stipulato dopo il giorno 10 del mese il passaggio di fornitore di luce sarà finalizzato dopo due mesi, con decorrenza a partire dal 1° del mese.
Per chiarire meglio come funzionano le tempistiche per i cambi di fornitore di energia elettrica vediamo degli esempi concreti. Ipotizzando che il contratto venga sottoscritto prima del 10 Maggio, il cambio di gestore sarà effettuato il giorno 1 del mese successivo, quindi in questo caso sarà il 1° Giugno.
Nel caso in cui invece venga sottoscritto il contratto con il nuovo fornitore di luce dopo il 10 Maggio, il cambio sarà effettuato due mesi dopo, in questo caso la data sarà il 1° Luglio.
Quali sono i tempi necessari se si attiva il cambio contratto luce via internet o telefono?
Ci sono diversi trucchi per risparmiare sull’energia elettrica grazie al campo di fornitore luce.
Ad esempio, vi è una differenza rispetto all’attivazione in negozio fisico se il contratto di cambio fornitore viene realizzato via internet o per telefono poiché in questi ultimi casi si applica il diritto di recesso per il cliente. Un periodo di 14 giorni in cui per legge il cliente domestico può esercitare il diritto di recedere dal contratto senza alcuna conseguenza o addebito.
Rispetto ai tempi normali, in caso di attivazione online o per telefono si aggiungono due settimane durante le quali il cliente ha diritto di cambiare idea.
Il nuovo fornitore dunque deve attendere che trascorrano i 14 giorni per poter avviare la pratica, portando così ad un termine massimo per il cambio di gestore della luce di 60 giorni complessivi.
Vi è un’interruzione dell’elettricità quando si fa il cambio di fornitore?
I cambi di fornitore dell’energia elettrica per clienti domestici avvengono sempre senza interruzione del servizio. Questo punto è molto importante perché è quello che garantisce che non avverrà un’interruzione dell’utenza domestica della luce durante l’iter per il cambio di fornitore. Tutto il processo viene gestito dal nuovo gestore per cui non dovrai fare altro che attendere secondo i tempi previsti.
Fino a quando il cambio di gestore non viene finalizzato continuerai ad usufruire del servizio offerto dal fornitore precedentemente contrattato. Per questo motivo sarà necessario continuare a saldare tutti i consumi effettuati in questo periodo al fornitore di luce che si sta per abbandonare. Se la fatturazione era bimestrale si potrebbe quindi ricevere l’ultima bolletta del vecchio fornitore di energia elettrica anche dopo avere concluso il passaggio.
Successivamente, inizierai a ricevere la bolletta della luce dal nuovo fornitore, dove potrai controllare quali sono i nuovi costi.
Quali documenti bisogna fornire per non ritardare la pratica di cambio fornitore luce
Che il processo venga avviato per telefono, via internet o recandosi in un ufficio fisico, per dare inizio alla pratica di cambio di fornitore della luce il cliente dovrà semplicemente avere a disposizione e fornire alcuni documenti. Questo è importante per evitare ritardi nell’avvio del nuovo contratto di fornitura di energia elettrica.
Nel momento in cui vuoi cambiare fornitore di luce tieni a portata di mano:
• documento d’identità e codice fiscale;
• una bolletta del precedente fornitore;
• codice POD (puoi trovare questo codice nella prima pagina della bolletta);
• recapiti (indirizzo email, telefono, ecc.);
• codice IBAN, se decidi di attivare la domiciliazione bancaria dei pagamenti.
Oltre al cambio fornitore considera altre soluzioni per risparmiare in casa, come la posa di un cappotto termico che isolando meglio l’edificio porterà a ridurre i consumi per riscaldamento e raffrescamento.