Il picco dell’epidemia da Covid-19 sembra essere superato per l’Italia e mentre comincia a diminuire il numero di contagiati si comincia a pensare a come organizzare il progressivo rientro alla normalità. Il primo passo è la “Fase 2”, quella in cui il confinamento inizia ad essere alleggerito e le prime attività non essenziali iniziano a riprendere seppur con tutte le cautele del caso.
Le scuole rimangono chiuse e si pensa già a ritardare l’apertura del nuovo anno scolastico, questo è indice di quanto la ripresa definitiva sarà lenta.
La certezza è che, in assenza di un vaccino, alla ripresa delle attività lavorative bisognerà riorganizzarsi in modo da favorire la massima sicurezza, con l’adozione delle distanze di sicurezza e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale ma anche con pulizie straordinarie più volte al giorno.
Più in dubbio la data a cui si pensa per l’avvio dell’uscita dal lockdown, potrebbe essere il 3 maggio, ma se i numeri dovessero migliorare si potrebbe pensare ad un anticipo. Per stabilirlo sarà fondamentale il parere di un comitato tecnico-scientifico che si basa sull’indice di diffusione del contagio R0.
Le date potrebbero essere differenti anche in base alle regioni poiché le casistiche sono molto differenti.
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Prime riaperture dal 13 aprile
A partire dal 13 aprile, in seguito al decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 10 aprile comincia la prima fase della ripresa con alcuni negozi che possono riaprire ed alcune attività professionali che possono ricominciare a lavorare, seppure venga incentivato il lavoro agile.
Tra le attività consentite:
Tra i commerci aperti:
Restano valide le disposizioni regionali che possono restringere il campo delle attività consentite.
Fase 2: a passi lenti verso la normalità
Si attende un ulteriore decreto con nuove disposizioni intorno al 20 aprile contenente le indicazione sui prossimi aiuti economici e sulle prossime tappe. Se tutto andrà per il meglio, ed il contagio continuerà a calare, a partire da dopo il 3 maggio si ipotizza un primo allentamento della riduzione degli spostamenti delle persone. Potrebbero essere riaperti, con controllo degli ingressi e su appuntamento, negozi di abbigliamento, di arredamento e tessili. In questa fase potrebbero riaprire anche i cantieri edili.
Si parla invece di andare verso la metà di maggio per la riapertura di tribunali e studi professionali. Seguiranno bar, pub e ristoranti ma sempre con l’adozione di misure di sicurezza come il rispetto obbligatorio della distanza interpersonale di 1 metro.
Successivamente si prevede l’apertura di centri estetici, parrucchieri e barbieri, con obbligo di indossare protezioni individuali (guanti e mascherine) e con ingressi singoli su appuntamento.
Infine il settore sportivo, con la ripartenza di eventi sportivi rigorosamente senza pubblico e centro sportivi per attività individuale o con basso assembramento.
Si arriverà a dicembre 2020 per la riapertura di luoghi che prevedono affollamenti come cinema e teatri, a condizione che il virus non sia più presente. Discoteche, stadi e concerti sono messi in coda e si prevede la ripartenza a partire da marzo 2021.
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