Costruire una piscina significa aggiungere un elemento che fa aumentare il valore della tua casa. Non vedi l'ora di averne una tutta tua? Definito il budget e fatto il progetto, non ti resta che passare all'esecuzione! Tuttavia, prima della realizzazione, dovrai sbrigare alcune pratiche affinché sia tutto in regola. Ecco l'iter burocratico da seguire per poter costruire una piscina, a partire dal controllo di limitazioni e vincoli, fino ai permessi da richiedere. Ricorda sempre che, se non si effettuano le dovute procedure, si rischia l'accusa di abuso edilizio.
In questo articolo
- Controlla eventuali limitazioni comunali
- Verifica se costruirai su un'area soggetta a vincolo paesaggistico ambientale o storico-architettonico
- Verifica che non ci siano vincoli idrogeologici
- Quando è necessario il Permesso di Costruire?
- Quando si può presentare semplicemente la SCIA?
- Gestione delle terre di scavo
- Gestione delle acque di scarico
Controlla eventuali limitazioni comunali
Inizia il percorso verso la costruzione della tua piscina passando dall'Ufficio tecnico comunale, per verificare quanto stabilisce il piano regolatore. Per effettuare questo tipo di verifiche, meglio se ti affidi ad un geometra da te incaricato a seguire il progetto. Ogni comune definisce autonomamente le norme per il proprio territorio e può vietare la costruzione di piscine interrate in alcune aree, oppure stabilirne il dimensionamento massimo.
Verifica se costruirai su un'area soggetta a vincolo paesaggistico ambientale o storico-architettonico
Molte aree del territorio italiano, in virtù del loro valore paesaggistico o storico-architettonico, sono protette da vincoli che impediscono, regolamentano o limitano le nuove costruzioni, al fine di tutelarne il pregio. In questo caso, per la costruzione di una piscina, dovrà essere richiesta l'autorizzazione agli enti preposti, come ad esempio, la Regione, su parere vincolante della Sovrintendenza.
Verifica che non ci siano vincoli idrogeologici
Il suolo italiano è molto sensibile al rischio idrogeologico, per questo motivo, occorre salvaguardare il territorio allo scopo di limitare l'effetto dell'uomo sulla natura, che potrebbe con il suo intervento, far perdere la stabilità al terreno o turbare il regime delle acque. Alcune aree sono quindi soggette a vincolo idrogeologico, e soltanto con un'autorizzazione che segua le procedure regionali, potrà essere realizzato lo scavo per la costruzione di una piscina. In alcune regioni, questo tipo di autorizzazione può essere prodotta congiuntamente a quelle paesaggistiche.
Quando è necessario il Permesso di Costruire?
La costruzione di piscine non rientra nell’ambito dell’edilizia libera, pertanto, occorrerà presentare le dovute pratiche in Comune. Se il volume da realizzare è superiore al 20% della costruzione principale di cui è pertinenza, oppure, se la piscina è considerata a tutti gli effetti una nuova costruzione, in base a regole comunali o vincoli, sarà necessario il Permesso di costruire.
Quando si può presentare semplicemente la SCIA?
In tutti i casi in cui invece, la portata dell'intervento non ha dimensioni che vanno oltre il 20% del volume dell'edificio, è sufficiente presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso il Comune. Questa pratica deve essere redatta da un tecnico abilitato, e se entro 30 giorni non ci sono obiezioni, la costruzione della piscina può partire. Considerando tali tempistiche, occorre quindi muoversi per tempo.
Gestione delle terre di scavo
La costruzione di una piscina interrata richiede la movimentazione del terreno per preparare la realizzazione della vasca. Occorrerà quindi occuparsi anche di terra e rocce derivate dallo scavo, che possono essere considerate come rifiuti o come sottoprodotti. Se lo scavo è di grandi dimensioni (sopra i 6.000 mc) il materiale andrà smaltito presso una discarica autorizzata, in caso contrario, potrà essere impiegato per altri utilizzi. Niente paura: una ditta specializzata si occuperà di tutto il processo!
Gestione delle acque di scarico
Una volta eseguiti tutti i passaggi e costruita la piscina, dovrai occuparti anche dello smaltimento delle acque. Trattandosi di acque con aggiunta di cloro, queste non potranno essere scaricate nel terreno. Entro limiti stabiliti dal gestore del servizio idrico, le acque della piscina potranno essere assimilate alle normali acque reflue prodotte dall'abitazione.
L'acqua di lavaggio dei filtri invece, non può essere assimilata a quelle domestiche, se non preventivamente trattata. Al superamento dei limiti, gli scarichi da piscine domestiche vengono considerati alla stregua di quelli industriali, per cui andrà richiesta l'autorizzazione allo scarico in fogna, pratica complessa e onerosa. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, perché trasgredire le norme in vigore, costituisce reato penale oltre che un grave danno per l'ambiente.
5 anni fa
Ottimo