La ristrutturazione di una casa è un momento molto delicato, sia essa una proprietà appena acquistata che si vuole adattare al proprio gusto oppure la dimora in cui si vive da tempo che necessita di un rinnovamento. Ogni ristrutturazione ha un impatto importante e per questo gli interrogativi ed i dubbi che il dover eseguire dei lavori porta con sé sono giustificati ma non al punto da frenare l’avvio del cantiere. Affidarsi ad un general contractor permette di svolgere la ristrutturazione in modo più semplice, poiché questa figura si occupa di gestire l’intero processo in modo professionale, evitando disagi dovuti alla necessità di risolvere imprevisti e valutare aspetti tecnici.
In questo articolo
- Per avere un unico referente
- Per avere certezze sulle tempistiche di cantiere
- Per affrontare la ristrutturazione in serenità
- Per non sprecare tempo
- Per avere maggiori garanzie
- Per avere una casa su misura
- Per non avere sorprese in cantiere
Per avere un unico referente
Il general contractor si occupa della totale gestione di un progetto di costruzione o ristrutturazione. In pratica offre il cosiddetto "servizio chiavi in mano” ma in modo molto più approfondito. Si tratta di una persona o meglio di una società che fa capo ad un team multidisciplinare che si occupa di ogni aspetto relativo al lavoro da eseguire, composto da architetti, ingegneri e artigiani che eseguono materialmente i lavori, tutti direttamente gestiti dal general contractor.
Affidandosi ad un general contractor si ha un unico referente, responsabile di ogni fase, dalla progettazione all’esecuzione delle opere, con tutti i vantaggi di doversi interfacciare con una sola figura invece che stare dietro a vari professionisti.
Per avere certezze sulle tempistiche di cantiere
Per affrontare la ristrutturazione in serenità
Per non sprecare tempo
Chi vuole occuparsi in prima persona alla gestione della ristrutturazione della propria casa dovrà dedicare molto del suo tempo a questa attività, tra l’individuazione ed il coordinamento delle diverse figure, la scelta delle forniture ed la necessità di controllare che tutto vada secondo i piani.
Far gestire la ristrutturazione della propria casa ad un general contractor significa anche evitare inutili perdite di tempo. Aver stabilito tutto a monte in modo preciso permette di non dover fare nulla mentre si sta eseguendo la ristrutturazione e potersi trovare anche a distanza.
Per avere maggiori garanzie
Per avere una casa su misura
Per non avere sorprese in cantiere
Ogni cantiere può avere piccoli e grandi problemi. Pur studiando a fondo il progetto può capitare di trovare qualcosa di inaspettato a lavori iniziati. Il general contractor è colui che, avendo la responsabilità di tutto l’iter, deve essere in grado di trovare delle soluzioni adeguate in tempi rapidi, senza che il cliente debba risentirne. Davanti a grossi impedimenti durante i lavori dovrà proporre soluzioni alternative senza gravare sul budget stabilito inizialmente.
4 anni fa
Buongiorno,
Letto l'articolo sul general contractor, colgo l'occasione per esporre mio pensiero.
Al fine di dare un quadro completo, è opportuno fornire una visione da diversi punti di vista.
Normativo: il quadro normativo italiano circa interventi edili, vede due categorie di attori, contrapposti: progettisti (a vario titolo, anche sicirezzaxsul lavoro) e direzioni di cantiere (architettura e sicurezza sul lavoro) e imprese. Queste due categorie sono di fatto CONTROLLORI (i progettisti) e CONTROLLATI (le imprese). Da questo punto di vista, chiunque capisce che il controllato avrebbe come massima aspirazione quella di sottrarsi all'azione del controllore.
Da un altro punto di vista il gruppo dei controllori (progettisti, direzione lavori, sicurezza) hanno come primi obiettivi il rispetto delle prescrizioni normative e qualità dell'eseguito. I controllati (imprese esecutrici) hanno anch'esse obiettivi di qualità esecutiva, ma in mancanza di controllo potrebbero semplificare l'esecuzione, perseguendo un maggior utile per l'impresa stessa.
Da questo punto di vista quindi personalmente ritengo che le due categorie siano e debbano restare separate e contrapposte, seppur collaboranti per unico obiettivo di cantiere. Questo perché nella normale vita di progetto e cantiere, è normale e fisiologico che il controllore instradi e controlli l'impresa, evitando che si adagi nel suo alveo naturale: il puro lucro.
Va anche detto che in caso vi siano problemi grossi in cantiere ed i contrasti approdino ai banchi di un tribunale, in caso di un global contractor, il proprietario è semplicemente vittima predestinata, perché la firma del direttore dei lavori ha un potere enorme, dal punto di vista legale. Anche per questo motivo non è assolutamente opportuno che la figura tecnica del direttore dei lavori (controllore) sia pagata dal global contractor, che incarna anche la figura del controllato.
Aspetti circa tempi definiti e costi certi sono obiettivi che devono essere perseguiti dai progettisti, e che devono vedere collaboranti le imprese incaricate, sotto la direzione delle figure tecniche.
In sintesi: a mio avviso non è assolutamente opportuno un global contractor per interventi di ristrutturazione, va contro gli interessi del committente e contro la separazione dei ruoli, ben definiti dal quadro normativo nazionale.
4 anni fa
Condivido appieno il tuo ragionamento e la tua posizione.