Il rifacimento dell’impianto elettrico è un intervento che andrebbe effettuato in qualsiasi edificio, residenziale e non, quando è presente un impianto non a norma o obsoleto. Non solo per rispettare le leggi ma soprattutto per garantire la sicurezza agli occupanti.
Eppure non è così scontato capire quando è il momento di rifare l’impianto elettrico di casa e quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione.
In questo articolo
- Come capire se bisogna rifare l’impianto elettrico
- Perché rifare l'impianto elettrico?
- A chi rivolgersi per rifare l’impianto elettrico
- Differenza tra rifacimento e manutenzione dell’impianto elettrico
- Requisiti di un impianto elettrico a norma
Come capire se bisogna rifare l’impianto elettrico
In generale, possiamo dire che un impianto diventa obsoleto dopo circa 20 anni dalla sua realizzazione. Trascorso questo tempo richiede quindi un completo rifacimento in modo che ogni componente sia sostituita.
Ci sono però diverse situazioni in cui è necessario rifare l’impianto elettrico, ad esempio durante la ristrutturazione integrale di un edificio conviene sempre demolire e ricostruire tutta l’impiantistica.
Anche quando l’impianto elettrico non è troppo vecchio, se si fa una ristrutturazione conviene rifare l’impianto elettrico comunque per adattarlo al nuovo assetto della casa ed alle nuove esigenze. Inoltre le apparecchiature e gli elettrodomestici di ultima generazione, nonchè domotica e smart home hanno bisogno di essere supportati da un buon impianto elettrico.
Discorso diverso quando si presentano dei chiari segnali che indicano che è urgente rifare l’impianto elettrico, come frequenti cali improvvisi di tensione, il contatore che salta troppo spesso, la fuoriuscita di scintille o odore di bruciato dalle prese e naturalmente quando si verifica un corto circuito.
Perché rifare l'impianto elettrico?
Il rifacimento dell’impianto elettrico è un intervento che apporta una serie di vantaggi:
- per la propria sicurezza;
- per un funzionamento ottimale degli elettrodomestici;
- per avere una casa a norma;
- per soddisfare specifiche necessità (nuovi punti luce, miglioramento dell’illuminazione, ecc.);
- per migliorare l’efficienza energetica;
- in caso di affitto o compravendita consegnare un immobile con impianti in buono stato può fare aumentare il prezzo.
A chi rivolgersi per rifare l’impianto elettrico
Il rifacimento dell’impianto elettrico è un lavoro che deve essere realizzato da professionisti specializzati, non è consigliato cimentarsi nel fai da te poiché non si avrebbero le garanzie di una corretta esecuzione.
L’ideale, prima di rinnovare l’impianto elettrico di casa, è far realizzare un progetto accurato in cui si stabilisce la posizione dei vari punti luce, delle prese e degli interruttori in base alla distribuzione degli ambienti ed alle destinazioni d’uso.
Prima di avviare i lavori occorre richiedere i titoli abilitativi, in questo caso la CILA che deve presentata da un tecnico abilitato (geometra, ingegnere o architetto).
Una volta in possesso di progetto e permessi un elettricista qualificato o una ditta specializzata si occupa di realizzare i lavori, partendo dalla demolizione del vecchio impianto elettrico per poi installare tutte le nuove componenti.
Oltre ai lavori prettamente effettuati dall’elettricista è necessario eseguire anche delle opere murarie. Bisogna infatti realizzare e richiudere le tracce in cui vengono inseriti i nuovi cablaggi. Successivamente si dovranno anche tinteggiare le pareti oppure applicare nuovi rivestimenti.
Al termine dei lavori il tecnico esegue il collaudo e rilascia la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico.
Differenza tra rifacimento e manutenzione dell’impianto elettrico
Bisogna fare una distinzione tra interventi di rifacimento ed interventi di manutenzione dell’impianto elettrico.
Si parla di rifacimento quanto tutte le componenti dell’impianto elettrico vengono sostituite. Tutto l’insieme di cavi, corrugati, cassette, frutti, prese, interruttori, ecc. è completamente nuovo.
La manutenzione dell’impianto elettrico è qualcosa di molto più semplice. Si tratta di lavori che comporta un miglioramento all’impianto ma senza un rinnovamento generale. Può trattarsi di un intervento di modifica, come l’aggiunta di un nuovo punto luce oppure la sostituzione di una presa mal funzionante.
Requisiti di un impianto elettrico a norma
La conformità agli standard degli impianti elettrici è regolata dal DM 37 del 22/01/2008 e dalla normativa CEI 64-8.
Affinché possa dirsi a norma di legge, un impianto elettrico domestico devono essere presenti alcuni elementi imprescindibili per la sicurezza:
- messa a terra;
- salvavita;
- interruttori magnetotermici e differenziali;
- cavi adeguatamente dimensionati;
- scatole di derivazione;
- quadro elettrico.
La rispondenza alle norme vigenti deve essere sempre attestata da una Dichiarazione di conformità (DiCo) che si accompagna alla visura camerale del tecnico installatore che li ha rilasciati. Per impianti antecedenti al 2008 invece il rispetto delle norme si può dimostrare con una Dichiarazione di rispondenza (DiRi).