Buone notizie se stai pensando di ristrutturare casa: il governo ha infatti rinnovato fino al 31 dicembre 2019 le agevolazioni previste per casa e mutui, garantendo di fatto nuovi interventi. A partire dalla ristrutturazione di interni, fino al rinnovamento delle aree verdi, passando per il rinnovamento dell’efficienza energetica, le opportunità per risparmiare anche per quest’anno non mancheranno. L’importante è non farsi cogliere impreparati.
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Ristrutturazioni edilizie
Nonostante le insistenti voci riguardanti possibili tagli alle detrazioni (per finanziare reddito di cittadinanza e flat tax), la manovra di bilancio ci ha permesso di tirare un sospiro di sollievo. Le detrazioni per i lavori di ristrutturazione sono state mese nero su bianco, con estrema soddisfazione di tutti coloro che si stavano apprestando a rinnovare casa. Ma quali sono le condizioni per poter usufruire della detrazione del 50% (con tetto lordo di 96.000 €)? Essa spetta per la ristrutturazione immobiliare (dell’intera casa o parti di essa), come anche nel caso di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia riguardanti interi stabili (a condizione che vi sia la vendita o l’assegnazione dell’immobile entro 18 mesi dalla fine dei lavori). Salvi anche i mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa: anche nel 2019 le persone fisiche titolari di un mutuo per abitazione principale potranno scontare il 19% degli interessi passivi (fino ad un massimo di 4.000 €). Le detrazioni degli interessi passivi sono state confermate anche in caso di mutuo per ristrutturazione, sempre che l’immobile sia abitazione principale, per un tetto massimo annuo di 2582,28 €.
Torna l'Ecobonus
Qualche novità (non proprio positiva) per chi desidera usufruire dell’ecobonus. Le detrazioni che spettano a chi ha fatto lavori per il risparmio energetico si suddividono ora in due diverse aliquote: l’aliquota del 50% è prevista per interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi, schermature solari, caldaie a biomassa, caldaie a condensazione (solo per determinati modelli può salire al 65%); per opere di coibentazione dell’involucro opaco; pompe di calore; sistemi di building automation; collettori solari per produzione di acqua calda, scaldacqua a pompa di calore, generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro, generatori d’aria a condensazione, micro cogeneratori il bonus sale invece al 65%. Infine, in caso di interventi condominiali, le percentuali salgono al 70% e 75%.
Il Sisma Bonus
Il Sisma Bonus resta invariato, infatti l’Agenzia delle Entrate ci ricorda che “Per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 è stata introdotta una detrazione di imposta del 50%, fruibile in cinque rate annuali di pari importo, per le spese sostenute per adottare misure antisismiche su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3).” Anche qui resta il tetto massimo di 96.000 €. Ma è possibile risparmiare ancora di più: l’aliquota infatti sale al 70% della spesa se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore, per aumentare all’80% se grazie ai lavori si scalano due classi di rischio (se poi i lavori riguardano parti comuni di edifici condominiali, le detrazioni arrivano fino al 75% per il passaggio a una classe di rischio inferiore e 85% quando si passa a due classi di rischio inferiori).