Architetto e designer di fama internazionale, Gae Aulenti, con il suo lavoro di progettazione, ha contribuito all’affermazione del Made in Italy all’estero. Iniziò a lavorare a Milano negli anni ’50, in un periodo in cui era in atto la ricostruzione post bellica, ma operò anche fuori dall’Italia.
Gae Aulenti ha realizzato anche residenze private, spazi espositivi e scenografie teatrali. A Parigi, dove ha curato l’allestimento del Museo d’Orsay, è stata nominata Cavaliere della Légion d’honneur, prestigioso riconoscimento in Francia.
A Milano, sua città di adozione, dove tutt’ora ha sede lo studio di architettura da lei fondato, le è stata dedicata una nuova piazza a pochi giorni dalla sua scomparsa, avvenuta il 31 ottobre 2012 all’età di 84 anni.
Ecco 5 lezioni di Gae Aulenti che è possibile applicare per migliorare la propria casa!
In questo articolo
- 1. Creare un punto di incontro tra passato e presente
- 2. Contestualizzare l’architettura nella città
- 3. L’architettura è di chi la usa
- 4. L'ironia
- 5. Integrare arte contemporanea ed architettura
1. Creare un punto di incontro tra passato e presente
Nei suoi progetti, Gae Aulenti ha sempre tenuto conto della tradizione, con una grande capacità di mescolare il nuovo con l’antico ed integrare la decorazione alla struttura architettonica. Negli anni ’50 era in atto il movimento Neoliberty, cui l’architetto Aulenti prese parte, alla ricerca dei valori perduti a causa della guerra. Ispirandoci a questo suo pensiero, possiamo affermare che quando si deve rinnovare un edificio, è sempre meglio mantenere gli elementi strutturali e decorativi del passato, integrandoli con quelli più moderni.
2. Contestualizzare l’architettura nella città
"Non si può fare la stessa cosa a San Francisco o a Parigi" perché ad ogni luogo corrisponde un’identità. Prima di creare un progetto, bisogna avere consapevolezza del luogo in cui verrà realizzato, conoscere la cultura locale ed averne studiato la storia, allargando il campo di ricerca anche all’arte locale, alla filosofia, ecc...
Questo lavoro di ricerca a monte, sarà la base del lavoro di progettazione, in cui esterno ed interno hanno una correlazione molto stretta.
3. L’architettura è di chi la usa
Un’importante lezione che il geniale architetto Gae Aulenti ci ha lasciato, è l’affermare che l’architettura è di chi la usa.
L’architetto concepisce il progetto non per sé stesso ma per l’utilizzatore finale, il quale lo abiterà e stabilirà con esso un rapporto intimo, anche affettivo.
La stessa cosa accade con gli oggetti: ognuno ha la libertà di utilizzarli a suo piacimento, per collocarli nella propria dimensione. Potremmo interpretare ciò, come un invito a personalizzare gli spazi e i prodotti in modo da renderli vivi.
4. L'ironia
Un filo conduttore che unisce diversi lavori di Gae Aulenti è l'ironia. Basta pensare al tavolo Tour, ideato per Fontana Arte: un piano in vetro che poggia su quattro ruote di bicicletta. Questo oggetto di design insegna a non prendersi troppo sul serio e mostra come da un’idea che può sembrare bizzarra, può nascere un prodotto che funziona e che può stare bene in qualsiasi ambiente.
5. Integrare arte contemporanea ed architettura
In molti dei suoi progetti di architettura, Gae Aulenti ha inserito in modo esemplare opere d’arte contemporanea. Il lavoro eseguito a Milano in Piazza Cadorna, dove ha posto l’opera Ago, filo e nodo di Claes Oldenburg, e la fermata della metropolitana Dante a Napoli, presso cui ha collocato le opere di diversi artisti contemporanei (tra cui Kounellis, Pistoletto e Alfano) mostrano una fusione totale tra architettura e arte.
I due linguaggi si sostengono a vicenda, divenendo una cosa sola: da questa lezione, impariamo che l’arte può essere immersa nell’architettura, senza tuttavia ridursi ad una frivola decorazione.
7 anni fa
Brava