Da subito accolto con grande entusiasmo dai privati e dalle imprese coinvolte, l'ecobonus elevato al 110% si sta rivelando un potente stimolo all'avvio di nuove attività edilizie.
Il percorso sembra così essere quello auspicato già con l’introduzione dell’ecobonus nel 2007. Per questo motivo un aumento così importante relativo ad una detrazione fiscale che consente di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici non può che essere positivo per la rigenerazione urbana. Il patrimonio costruito è infatti il principale consumatore di energia in Europa, e di conseguenza responsabile di notevoli emissioni di gas serra.
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Riqualificazioni energetiche in crescita
Secondo l’ultimo Rapporto Annuale “Le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia negli edifici esistenti” redatto da ENEA sui dati relativi al 2019, da quando è stato istituito l’Ecobonus 13 anni fa, gli italiani hanno investito per la realizzazioni di interventi di riqualificazione energetica più di 42 miliardi di euro in circa 2,2 milioni di interventi. Il risparmio energetico ottenuto equivale a circa 17.700 GWh/anno.
Per capire in che direzione si sta andando basta guardare agli investimenti relativi all’anno appena trascorso, dove ancora non era stata introdotta la detrazione al 110%. Dai dati di ENEA emerge che nel 2019 sono stati investiti per l’ecobonus 3,5 miliardi di euro per circa 400.000 interventi. In parallelo, la riduzione delle emissioni di CO2 raggiunge oltre 2,9 milioni di tonnellate.
Tra il 2014 ed il 2018 grazie all’Ecobonus sono stati effettuati oltre 1.700.000 interventi, 395.000 nel 2019. In particolare:
- sostituzione di serramenti;
- installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale;
- coibentazione di solai e pareti;
- riqualificazione globale degli immobili;
- installazione di schermature solari.
In questo ultimo anno attraverso queste misure sono stati risparmiati 1.254 GWh/anno.
L’installazione di pompe di calore e caldaie a condensazione contribuisce a circa i due terzi del risparmio complessivo.
Da evidenziare anche che le vendite generali di questi prodotto dimostrano che le richieste di detrazione fiscale riguardano soltanto il 15% del mercato.
Inoltre, molti interventi sono inseriti in interventi di ristrutturazione più ampi e beneficiano pertanto di altre detrazioni fiscali, ed esempio il Bonus ristrutturazioni, mentre circa 600.000 interventi sono stati segnalati ad ENEA nel 2019 per lavori che accedono alla detrazione nella percentuale del 50% per quanto riguarda l’Ecobonus.
Interessante anche sottolineare che circa il 72% degli investimenti attivati nel 2019 è stato destinato alla riqualificazione di edifici costruiti prima degli anni ’80, di questi circa un quarto costruiti negli anni ’60. Anche se per raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione richieste dall’Unione Europea entro il 2050 la strada è ancora lunga.
Cosa ha registrato il portale Habitissimo nell’ultimo anno
Habitissimo ha registrato un aumento esponenziale delle richieste relative a lavori in casa legati all’Ecobonus al 110% già nei giorni seguenti l'annuncio dell’introduzione della nuova misura da parte del governo. Fin dai primi giorni in molti si sono mossi per ricevere informazioni e richiedere preventivi ma in seguito all'approvazione dell’incremento della detrazione le richieste di preventivo sono cresciute del 60%. Si evidenzia soprattutto un aumento delle richieste relative alla ristrutturazione casa, con un +7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra i lavori che hanno registrato un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente quelli per l'isolamento degli edifici (+4%) e quelli per il riscaldamento (+8%).
Un’ulteriore conferma che la detrazione fiscale al 110% non può che essere un beneficio a diversi livelli in questa fase così delicata per l’economia in seguito alla crisi causata dalla pandemia, per chi ottiene un edificio a risparmio energetico e per le imprese coinvolte nello svolgimento dei lavori.