Il progetto è collocato in un'area di particolare complessità storico-urbanistica : Si tratta infatti dell'area di sedime interposta tra Via Giulia e il Lungotevere Sangallo che fu oggetto delle demolizioni fasciste del '39, e che ancora oggi presenta una profonda ferita per la città di Roma; il progetto si articola sul tema del recinto, e prende la forma architettonica dell' hortus conclusus, contrapponendo all'esterno una facciata massiva che ha lo scopo di assolvere alla funzione di quinta prospettica rispettando gli allineamenti degli edifici adiacenti epurata dagli artifici cinquecenteschi.
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