La garanzia di igiene attraverso l'impiego di materiali di facile pulizia è sempre più richiesta in ambito edilizio. I materiali sviluppati in modo da avere proprietà antibatteriche sono sempre di più, efficaci nel contrastare l'accumulo e la proliferazione di microrganismi. La sanificazione delle superfici con cui entriamo in contatto ogni giorno infatti svolge un importante ruolo nella salvaguardia della nostra salute, problema oggi più che mai sentito.
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Applicazione di tecnologie antimicrobiche
Sono diverse le linee di prodotti antibatterici attualmente in commercio ottenute tramite l’utilizzo di tecnologie antimicrobiche. Si possono trovare materiali da impiegare come rivestimenti o pavimenti, ma anche vernici.
Applicare materiali antibatterici nelle nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni è di grande attualità, anche se la necessità di migliorare la salubrità degli ambienti è una tematica aperta già da tempo poiché influisce sulla qualità della vita.
Nonostante lo sviluppo delle tecnologie antimicrobiche ha portato ad un buon risultato su molti microbi non si è ancora ottenuta un'azione significativa sui virus.
Inoltre l'azione contro batteri, muffe e funghi nei materiali edili evita la creazione di macchie e l'invecchiamento delle superfici.
Tipologie di materiali antibatterici
L'azione antibatterica è presente nella struttura chimica di materiali quali il rame e le sue leghe, come ottone e bronzo, ma anche argento, oro e zinco. In particolare il rame viene utilizzato in virtù delle sue proprietà antibatteriche per realizzare elementi come rubinetterie e tubature, maniglie, interruttori, ma a causa del costo elevato viene scarsamente sfruttato.
- Materiali che acquisiscono capacità antibatterica attraverso alterazioni chimiche o nanotecnologie
All'interno dei materiali vengono integrati dei composti chimici come gli ioni d’argento in grado di arrestare importanti funzioni cellulari dei batteri, impedendogli di replicarsi. Gli ioni d'argento hanno effetto su funghi e su batteri comeEscherichia Coli, Klebsiella Pneumoniae e Staphylococcus Aureus. Le capacità sono sempre attive, senza il bisogno di raggi UV, e non sono intaccate dall'usura del materiale poiché diventano parte della sua struttura. Questa categoria include materiali come piastrelle, laminati, vernici, pietre composite. Sulla ceramica, ad esempio, si va ad impedire la formazione della biopellicola formata da materiale organico causa di muffe e cattivi odori.
- Materiali al cui interno vengono inseriti composti chimici che attivano reazioni antibatteriche
In questo caso all'interno del materiale sono aggiunti dei composti chimici con proprietà antibatteriche come biossido di silicio o biossido di titanio. Questi sono in grado di disattivare la carica virale dei batteri. Nel caso del biossido di titanio l'azione antibatterica si attiva grazie ad un processo di fotocatalisi, ovvero tramite l'azione della luce solare.
Inoltre, la sollecitazione della radiazioni solari genera ossigeno attivo che decompone lo sporco sulle superfici. Questa funzionalità non si esaurisce mai ma è più idonea ad ambienti usati prevalentemente durante il giorno oppure per rivestimenti esterni. Ha un'azione purificante sull'aria, riducendo gli agenti inquinanti, regola l'umidità, elimina i cattivi odori e impedisce allo sporco di attaccarsi. Si applica su cemento, fibre tessili ma anche piastrelle, vernici, laminati, piani in marmo, pavimenti e rivestimenti in resina, legno e parquet che per le caratteristiche acquisite vengono classificati come materiali “Active”.
- Rivestimenti speciali arricchiti da composti chimici antibatterici e antivirali
Un altro modo per dare ad un prodotto proprietà antibatteriche consiste nell'applicazione di rivestimenti speciali. L'azione riguarda quindisoltanto lo strato superficiale, non interessa tutto lo spessore. Come ulteriore protezione si aggiunge un film oppure un trattamento agli ioni d'argento.