Addio agli edifici energivori e scarsamente ecosostenibili, l'entrata del nuovo anno vede l'avvio di una nuova fase in cui tutti gli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti dovranno essere classificati come nZEB, acronimo di "near Zero Energy Building". Questo cambiamento interessa gli edifici privati sull'intero territorio nazionale.
In questo articolo
Quali sono le caratteristiche degli nZEB
Gli nZEB sono immobili progettati per raggiungere prestazione energetiche elevate con un consumo energetico estremamente ridotto, vicino allo zero appunto, e dunque sono causa della produzione di minime emissioni nocive nell'ambiente.
Essenzialmente, con l'introduzione di questo obbligo cambia il modo in cui viene realizzato il progetto energetico degli edifici privati. Il progettista deve quindi introdurre nuovi criteri quali:
- ricorso predominante a fonti rinnovabili;
- riduzione che sfiora l'azzeramento del fabbisogno energetico dell'involucro.
La presenza di impianti che fanno uso di fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, pompe di calore, impianti geotermici, ecc.) riesce a coprire quasi interamente il fabbisogno energetico dell'edificio. Si possono integrare e combinare tra di loro diverse tipologie di impianti.
L'involucro deve essere progettato in modo tale da avere basse trasmittanze termiche ed inerzia elevata. L'obietto è limitare le dispersioni termiche verso l'esterno sia nella stagione invernale che in quella estiva. Affinché il progetto si possa contrassegnare effettivamente come nZEB deve superare la verifica del rispetto di una serie di condizioni con riferimento a parametri, indici di prestazione energetica ed efficienze definite dal Decreto Requisiti Minimi (D.M. 26/06/2015).
La normativa di riferimento
L'obbligo per committenti privati di costruire nuovi edifici classificati come nZEB a partire dal 1° gennaio 2021 è sancito dalla nuova Legge energetica D.Lgs 48/2020 che recepisce la direttiva Europea 844 (EPBD III)
Lo stesso obbligo si applica non solo alle nuove costruzioni ma anche agli interventi di riqualificazione energetica.
La nuova data tocca il settore dell'edilizia privata, per le costruzioni pubbliche infatti l'obbligo era scattato già a partire dal 1° gennaio 2019. Non cambia nulla per regioni che avevano anticipato questa data introducendo già da tempo questo obbligo, come la Lombardia a partire dal 2016 e l'Emilia Romagna dal 2019.
Costruire green
L'introduzione di questo nuovo obbligo porta ad un nuovo livello l'edilizia green. Non è più da intendere come qualcosa di opzionale ma diviene la normalità, un passo importante verso il compimento di una rivoluzione verde del costruito. Questa norma non ha però alcun effetto sugli immobili esistenti, responsabili di elevati consumi energetici e di conseguenza di inquinamento ambientale ma interessa solo il nuovo o ciò che è oggetto di importanti ristrutturazioni.
L'azienda Chryso Italia specializzata nel calcestruzzo ha raccolto i principali trend per l'edilizia green. In futuro vedremo sempre più case prefabbricate che si avvalgono di strutture antisismiche, edifici con certificazioni green come LEED o CasaClima studiati per migliorare la qualità della vita attraverso il comfort abitativo.
Nel mondo delle costruzioni saranno impiegati sempre di più materiali ed additivi che riducono le emissioni di CO2. Inoltre prenderanno sempre più piede gli smart building che integrano sistemi di intelligenza artificiale e tecnologia 5G. Questi sistemi innovativi, insieme alla realtà aumentata, saranno gradualmente sempre più utilizzati anche per la progettazione degli edifici e nello stesso cantiere per agevolare i lavori e contenere i costi.