Il clima indoor è una componente importante del comfort abitativo. Grazie al Superbonus, oggi intervenire sui sistemi che lo regolano diventa più accessibile. Tuttavia, nel panorama di lavori previsti dalla manovra fiscale la comprensione di regole, variabili e tetti di spesa è abbastanza complessa.
Alcune certezze ci sono. Due, in particolare, i punti fermi imprescindibili, ovvero è indispensabile:
- avviare uno dei cosiddetti “interventi trainanti”
- garantire il doppio salto di classe energetica o il raggiungimento della classe più alta.
In questo articolo
Superbonus
per la climatizzazione: cosa è ammesso?
Di sicuro è
possibile utilizzare il Superbonus per l’acquisto e l’installazione di pompe di calore, anche se difficilmente queste,
da sole, possono consentire il doppio salto di classe.
Esperti,
consulenti della fiera MCE (Mostra
Convegno Expocomfort), confermano che anche il calcolo del rimborso non è banale.
Premesso che ci sono precisi massimali di
spesa infatti, il conteggio viene fatto sulla potenza:
- per le
pompe di calore vengono riconosciuti 1.300 euro a kilowatt
- per i
sistemi di riscaldamento a biomassa si scende a 300 euro
- per le
caldaie a condensazione, che ormai sono un obbligo di legge, si passa a di 200.
Da questo
punto di vista, così concepita, la manovra spinge all’acquisto di sistemi
sovradimensionati. Attenzione però: il sovradimensionamento può comportare un
rendimento inferiore anche del 30-40% rispetto a macchine della potenza
adeguata.
In pieno lockdown, inoltre,
si è parlato spesso dell’inquinamento dell’aria indoor e dell’importanza dei
sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), che garantiscono il
ricambio d’aria senza spreco di energia. In effetti, agganciati a interventi
trainanti sono ammessi, ma hanno costi elevati. Ricorda quindi ai tuoi clienti
che il tetto di spesa per la riqualificazione energetica va da 15 a 30.000 euro.
Tra le altre
operazioni che vale la pena esaminare c’è il sistema radiante. Facile da applicare
soprattutto a soffitto, ha il vantaggio di isolare il tetto e di creare
un’intercapedine per il passaggio di cavi e strumentazioni. Una soluzione interessante soprattutto da
quando l’altezza massima per l’abitabilità
è passata da 2,7 a 2,6 metri proprio per consentirne la realizzazione.
Ci sono anche i
sistemi a biomassa. Questi non sono esattamente amici dell’ambiente, tanto che
in alcune regioni italiane i caminetti sono vietati. La manovra fiscale però
include anche le caldaie a biomassa, ma solo per la sostituzione di un analogo impianto
esistente.
I limiti di spesa
Per interventi di isolamento termico delle superfici con incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda.
Spesa massima in euro:
- 50.000 per edifici unifamiliari o unità indipendenti
- 40.000 per ogni unità in edifici composti da due a otto
- 30.000 per ogni unità in edifici composti da più di otto
Per interventi su parti comuni di edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati per il riscaldamento e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione.20.000 per ogni unità in edifici composti da due a otto
Spesa massima in euro:
- 15.000 per ogni unità in edifici composti da più di otto
Per interventi su edifici unifamiliari o unità all'interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti, per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti per il riscaldamento e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione.
Spesa massima in euro:
- 30.000