Negli ambienti indoor l’aria deve essere ricambiata per mantenere il giusto livello di umidità, evitare la formazione di muffe, espellere sostanze nocive che si sono accumulate tra le pareti domestiche come polveri, radon, batteri, acari. La corretta ventilazione è indispensabile in ogni stagione e può essere ottenuta naturalmente o meccanicamente, una scelta che va valutata casa per casa.
In questo articolo
Ventilazione meccanica
Gli
impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) sono indispensabili nelle
abitazioni di più recente costruzione, realizzate adottando tecniche e
materiali sempre più performanti sotto l’aspetto dell’isolamento. La VMC
infatti garantisce un ricambio d’aria programmato: in base al livello di
umidità e di co2, l’aria interna viene estratta e sostituita con quella
prelevata da fuori e filtrata da impurità. Come per la maggior parte dei
prodotti in commercio, esistono VMC di vario tipo che rispondono a esigenze
diverse, alcune sono dotate di funzioni integrative come l’antigelo, il free
cooling e molto altro.
Le
VMC sono state particolarmente apprezzate per contrastare il Covid-19, tanto
che AiCARR (l’Associazione che si occupa di diffondere cultura nel settore
delle tecnologie impiantistiche per la produzione, distribuzione e
utilizzazione dell'energia termica in ambito civile e industriale) lo ha
pubblicato un protocollo
per la riduzione del rischio da diffusione del SARS-COV2-19
mediante gli impianti di climatizzazione e ventilazione esistenti. Il
protocollo è stato ideato per dare ai tecnici del settore indicazioni su come
operare sugli impianti complessi esistenti ad uso civile, tipici di ambienti
lavorativi grandi, a esclusione di quelli speciali, come gli ambienti
ospedalieri e sanitari. Si tratta di azioni correttive sui sistemi di controllo
pensate per impianti regolarmente manutenuti e che in linea generale possono
trovare applicazione anche su sistemi domestici.
Le
principali azioni suggerite sono 5 e tutte prevedono di agire sui sistemi di
controllo:
In
sintesi, si tratta di intervenire per ottenere:
- incremento
della portata d’aria, aumentando il numero di giri del ventilatore; un’operazione che
può anche richiedere modifiche impiantistiche
- forzatura
serrande in sola aria esterna
, chiudendo quindi la serranda delricircolo e aprendo quelle dell'aria immessa e dell'aria espulsa, avendo cura
di non alterare le condizioni di sovrapressione preesistenti; in linea di
massima gli impianti residenziali non sono invece dotati del sistema di riciclo
- disattivazione
o by-pass del recuperatore di calore, i recuperatori rotativi infatti
devono essere arrestati per evitare la possibile contaminazione dell'aria
immessa; al riavvio occorre poi sanificare la ruota; di solito nella VMC i
recuperatori d’aria possono essere esclusi andando in bypass
- mantenimento
del set point umidità relativa al di sopra del 40%
,poiché i bassi valori di umidità relativa rendono le mucose secche, riducendone
la funzione di barriera ai virus; se l'impianto non è dotato di sistema di
umidificazione, occorre valutare l’uso di umidificatori a vapore locali, tutto
sempre con la massima attenzione al corretto equilibrio perché a sua volta
l’eccessiva umidità non è salubre
- funzionamento
in continuo dell’immissione di aria esterna, in
via precauzionale. Non è provato infatti che immettere aria esterna anche nelle
ore di non occupazione contribuisca a ridurre il rischio di contrarre il virus,
ma il funzionamento continuo giornaliero è
utile a garantire di avere sempre aria ricambiata e filtrata, in qualunque
momento si acceda all’ambiente.
Ventilazione naturale
La ventilazione naturale sembra semplice: apriamo porte e finestre ai lati opposti della casa, così che l’aria possa circolare più rapidamente. Funziona. Meglio sarebbe, però, ragionarne con i tuoi clienti in fase di progettazione pianificando la distribuzione orizzontale e verticale degli spazi abitativi. Come indicazione generale il suggerimento è di posizionare sopravento ambienti come zone giorno, studi e camere da letto, mentre cucine e bagni andranno su quello sottoesposto, in questo modo gli odori e l’aria viziata non dovranno attraversare l’appartamento per fuoriuscire.
Esistono però anche sistemi intelligenti e di facile installazione che puoi proporre ai tuoi clienti. Sono soluzioni che consentono di migliorare l’aria delle stanze in modo automatico. Finestre, tende e tapparelle possono essere programmate per aprirsi in orari prestabiliti, anche di notte. Inoltre è possibile montare sensori in grado di controllare la temperatura, l’umidità e l’anidride carbonica; in base ai dati rilevati, se i livelli non risultano ottimali, il sistema provvede ad aprire le finestre e ventilare gli ambienti. Nel fare questo la gestione automatizzata tiene anche conto delle informazioni meteo, in modo da verificare qual è il momento migliore della giornata per arieggiare le stanze. Con una progettazione oculata delle aperture e l’analisi dei venti locali infine, la ventilazione naturale può essere usata per mantenere la temperatura di un edificio residenziale intorno ai 26°C anche se all’esterno si toccano i 40°. Le strategie sono diverse: si può favorire un moto costante di aria o fare leva sul ricambio notturno, quando fuori si hanno temperature più basse.