La copertura della casa è particolarmente esposta agli agenti atmosferici per cui è fondamentale un buon isolamento termico che assicuri il benessere all’interno dell’edificio. Freddo, pioggia e vento mettono a dura prova la tenuta di ogni tetto e per questa sua particolare esposizione è inevitabilmente soggetto al degrado.
Cosa scegliere tra tetto caldo o tetto ventilato? La scelta dipende da molte variabili come il contesto geografico e climatico ma anche la tipologia di costruzione. Mettiamo a confronto le due soluzioni per capire qual è la strada da intraprendere.
In questo articolo
- Per coperture piane
- Per coperture a spiovente
- Quale tipologia di tetto è più semplice da realizzare?
- Isolamento termico
- Salubrità dei tetti caldi e freddi
Per coperture piane
Dagli anni ’30 agli anni ’70 le coperture più utilizzate sono state quelle dette calde anche perché sono la soluzione di più semplice costruzione e più adatta ai tetti piani, molto frequenti in quel periodo. Costituite da diversi strati, queste coperture richiedono una manutenzione annuale soprattutto per rinfrescare lo strato superiore che, nel caso in cui fosse danneggiato, renderebbe tutti gli strati inferiori deboli ed esposti a sbalzi termici. Grazie al miglioramento dei componenti utilizzati per la loro costruzione, i tetti caldi hanno migliorato le loro prestazioni risolvendo molti problemi che li caratterizzavano nel passato. Altra soluzione simile sono i tetti rovescio che seguono la stessa logica delle coperture calde ma con un ordine diverso degli strati costruttivi.
Per coperture a spiovente
Molto usate per le coperture a spiovente sono i tetti freddi o detti anche ventilati. Questo nome deriva dal fatto che il loro funzionamento si basa su una camera d’aria situata tra l’isolamento e la copertura con coppi o tegole che permette di eliminare la condensa grazie al passaggio continuo d’aria, mantenendo cosi il tetto asciutto. In questo modo, inoltre, si evitano gli sbalzi termici che possono creare crepe ed indebolire le proprietà isolanti del tetto.
Quale tipologia di tetto è più semplice da realizzare?
Un importante vantaggio del tetto caldo rispetto a quello ventilato è la sua facilità di realizzazione ed il suo basso costo.
Invece il tetto freddo è la tipologia più complessa da realizzare e richiede posatori preparati e ha un costo elevato, anche se è un intervento che consente di usufruire del Superbonus 110%.
Isolamento termico
Il tetto ventilato è la soluzione che offre le migliori prestazioni in termini di isolamento termico. Grazie al tetto ventilato è possibile godere di una temperatura costante sia per il tetto stesso che negli ambienti che si trovano a diretto contatto con esso. Il tetto ventilato è consigliato anche in zone geografiche in cui il clima può essere rigido in inverno. La ventilazione di questi tetti riduce la creazione di ghiaccio, che in generale si crea per l’assenza di uniformità della temperatura nel tetto, ghiaccio che può causare danni strutturali e sgradevoli incidenti.
A differenza del tetto freddo, il tetto caldo è esposto a forti sbalzi temici legati al calore diurno che contrasta con l’umidità notturna. Questi fattori possono creare crepe negli strati isolanti se questi non sono protetti adeguatamente, causando così pericolose infiltrazioni d’acqua che possono danneggiare tutta la casa.
A livello acustico, invece, il tetto ventilato offre meno garanzie poiché lo spazio vuoto che funge da camera d’aria può agire da amplificatore dei suoni.
Salubrità dei tetti caldi e freddi
L’eventuale infiltrazione d’acqua negli strati che compongono l’isolamento del tetto caldo, oltre a causare infiltrazioni, può essere causa di attacchi fungini e parassitari, oltre che di degrado strutturale, soprattutto nelle strutture in legno. Al contrario il tetto ventilato, eliminando quasi del tutto la presenza di umidità, risolve molti di questi problemi, evitando la formazione di funghi e muffe in casa offrendo così un’aria più sana e più sicura per la salute.