Nel 2007 viene elaborato e stipulato un accordo di programma tra i comuni di Mandas, Cagliari, Goni, Ittireddu, Noragugume, Nughedu Santa Vittoria, Orosei, Perdaxius, Soleminis, insieme con la Conferenza Episcopale Sarda e la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano. L’accordo si fonda su un forte comun denominatore, il culto di San Giacomo Apostolo. Punta soprattutto a valorizzare il patrimonio architettonico, artistico e documentale intitolato al santo, ma anche i percorsi che s’intrecciano tra i comuni suddetti.
Il culto di San Giacomo in Sardegna affonda le sue radici lontano nel tempo, nel racconto secondo il quale il santo nel suo viaggio dalla Palestina alla Spagna si fermò proprio qui. A Nughedu Santa Vittoria, nel centro storico e vicino alla Parrocchiale dedicata al santo, sorge l'edificio dell'ex-convento. Articolata su due livelli comunicanti attraverso una scala esterna, la struttura in muratura posa direttamente sul basamento roccioso che affiora anche nel pavimento del piano terra. Una costruzione semplice, con solai lignei e probabilmente intonacata in origine, è arrivata ai giorni d'oggi in stato di degrado: la copertura a doppia falda crollata, le murature disconnesse e infestate di vegetazione, un abbandono ininterrotto sin dagli anni sessanta quando fu dismesso anche l'ultimo spazio utilizzato: un piccolo edificio costruito successivamente e addossato al nucleo originario, che veniva utilizzato dai preti come cinema dell'oratorio. Al piano terra si hanno una serie di stanze di piccole dimensioni, aventi un altezza interna ridotta, che erano utilizzate come cantine, ricovero per il bestiame e deposito delle derrate alimentari; vi si accedeva da un ingresso posto al di sotto del porticato prospicente sul cortile. Al piano superiore è presente una grande sala, a tutt'altezza e dove domina un grande camino, e altre 4 stanze: l'ipotesi è che quelle più piccole fossero dedicate alle cucine e dispensa, le altre due a camere da letto.
Due lotti di lavori sono stati realizzati a partire dal 2009: nel primo si è provveduto a consolidare le strutture murarie, realizzare il solaio intermedio e quello di copertura a struttura lignea (oltre al tetto ventilato, l'isolamento e al manto in coppi sardi); nel secondo sono stati intonacati gli ambienti interni, ricostruita la loggetta sul prospetto nord, consolidate le murature e realizzata la copertura del locale "ex cinema". Il terzo lotto di lavori, da noi progettato, prevede la funzionalizzazione degli spazi esistenti. Si è deciso di ricavare tre appartamenti distinti, dotati di servizi (cucina e bagno), affittabili separatamente ad eventuali turisti e pellegrini. Ai due livelli del corpo principale avremo le unità di maggior dimensione, mentre la terza è ricavata nel locale ex-cinema. Quest'ultimo spazio è in realtà polifunzionale, e potrà essere adibito ad ufficio a seconda delle volontà dell'amministrazione.
L'intervento è sostanzialmente di finitura e dotazione impiantistica atta al soddisfacimento delle esigenze. Le principali opere costituenti l’intervento sono così elencate: * OPERE EDILI E DI FINITURA INTERNE; * OPERE EDILI ESTERNE * IMPIANTO ELETTRICO, ILLUMINOTECNICO, RICEZIONE TV,TELEFONICO; * IMPIANTO IDROSANITARIO; * IMPIANTO DI RISCALDAMENTO; * IMPIANTO DI SCARICO ACQUE REFLUE; Un intevento di restauro minimale, rispettoso del contesto e della architettura tradizionale, che lascia invariate le sfumature cromatiche esterne dovute allo scorrere del tempo. Sono stati utilizzati materiali locali (pietra trachitica, essenze lignee quali il castagno per infissi e strutture, calci idrauliche naturali prodotte a partire da rocce calcaree sarde, lana di pecora per i materassini fonoassorbenti del parquet flottante al primo piano) e tecniche edilizie tradizionali, unite alla ricerca di una pulizia formale nelle finiture interne (pavimentazioni, infissi, sanitari e rubinetterie) e negli apparecchi illuminanti.
Volutamente si è scelto di utilizzare un impianto elettrico"a Vista" con cavo treccia e interruttori/prese in ceramica, sia per evitare trecce invasive nelle murature sia per riprendere i vecchi impianti di una volta. Grazie ad un attenta ricerca e studio dei dettagli nelle lavorazioni si è potuto realizzare, con un budget ridottissimo, un edificio funzionale e flessibile negli utilizzi che la comunità potrà farne.
Gli spazi esterni sono stati oggetto di un ultimo intervento di completamento, realizzato grazie al re-impiego delle economie di ribasso maturate nelle fasi precedenti. Diciottomila euro. Un budget ristrettissimo con il quale intonacare le due facciate prospicienti sulla piazza, demolire il muro di cinta e consolidarne una parte, costruire delle aiuole e delle sedute, realizzare una pavimentazione pedonale ed un impianto di illuminazione esterna. Su un lotto di circa 300 mq!
Compito di non facile esecuzione il nostro, ma al quale siamo abituati: lavorare bene e con poche risorse economiche....anzi, pochissime! L'unico modo per vincere la sfida era quello di usare materiali facilmente reperibili, a basso costo, locali, preferibilmente di recupero. Facile la scelta per un intonaco di calce naturale con cui rivestire le facciate, materiale tradizionale che garantisce traspirabilità e durabilità. L'idea maggiormente efficace, in chiave di risparmio, è stata quella di riutilizzare i blocchi squadrati in trachite del muro di cinta da demolire. Con qualche attenzione, l'impresa è riuscita a scomporre il paramento e a ricomporre con gli elementi il muretto dell'aiuola prevista nel progetto e due pilastri per il cancello d'ingresso. Un riutilizzo quasi completo del materiale, in loco, senza spese ed emissioni per il trasporto. Altri blocchi trachitici sono stati abilmente spaccati dagli artigiani e utilizzati per rincocciare un muro in pietrame a vista che aveva bisogno di esser consolidato. Altro pietrame spaccato è stato utilizzato come vespaio nelle aiuole, e per la ricomposizione del pianerottolo della scala che conduce al piano superiore.
La pavimentazione esterna è realizzata con elementi autobloccanti anticato, in tre formati da comporre, con una colorazione che riprende i toni della muratura a vista. La posa è a secco, su sabbia, per garantire la permeabilità all'acqua e non necessitare di costose opere di raccolta. Una parte del lotto è stata ricoperta con brecciolino calcareo, anch'esso proveniente da scarti di materiale di cava tritovagliati. Il tutto è completato da un impianto di illuminazione esterna costituito da faretti incassati.
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