Il riscaldamento domestico è qualcosa di irrinunciabile per tutti noi nella stagione invernale, ma quello a cui possiamo rinunciare sono gli impianti di riscaldamento che hanno un effetto nocivo sull’ambiente. Consumi eccessivi, immissione nell’aria di sostanze inquinanti e spreco di energia sono tre cose che un nuovo impianto di riscaldamento non dovrebbe consentire.
Le ultime proposte si avvalgono della produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili da utilizzare sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda. Un bel vantaggio per l’ambiente ma anche dal punto di vista economico.
Di seguito trovi alcune alternative ai sistemi di riscaldamento tradizionale che saranno sempre più presenti nelle nostre case.
In questo articolo
- Efficienza triplicata con la pompa di calore
- Dispersioni ridotte grazie alle caldaie a condensazione
- Produrre energia dagli scarti
- Il futuro è costituito dagli impiantii a idrogeno
- Incentivi fiscali
Efficienza triplicata con la pompa di calore
I sistemi a pompa di calore stanno prendendo sempre più piede anche nelle case degli italiani. Sono impianti che funzionano combinando l’energia elettrica con altra energia preveniente da fonti rinnovabili (aria, acqua o terra), trasformandola in energia termica pronta per alimentare un sistema di riscaldamento.
L'efficienza di questi impianti supera di gran lunga quella di un impianto tradizionale, sono infatti in grado di triplicare la produzione di energia a parità di consumi. Con i modelli a gas di ultima generazione il risparmio energetico scende ulteriormente, fino a circa il 30% in meno.
La pompa di calore è spesso abbinata ai sistemi radianti a pavimento che richiedono temperature più basse (intorno ai 40 °C) ma costanti. Con qualche accorgimento il loro utilizzo viene esteso anche all’alimentazione di impianti con caloriferi solitamente accesi per meno tempo e con temperature più elevate.
Dispersioni ridotte grazie alle caldaie a condensazione
Gran parte dell’energia termica prodotta dalle tradizionali caldaie a gas viene purtroppo dispersa, per questo non sono più un generatore di calore adeguato ed andrebbero sostituite.
L'evoluzione è rappresentata dalle caldaie a condensazione che nascono con l’obiettivo di ridurre lo spreco di energia. Questo è possibile grazie al recupero del calore che verrebbe altrimenti disperso. L’energia termica utilizzabile viene quindi aumentata senza aumentare i consumi.
Installando una caldaia a condensazione si stima una riduzione dei consumi di circa il 30-35% rispetto alle caldaie tradizionali, quindi si ottiene anche un consistente risparmio in bolletta che ripaga dell’investimento per la sostituzione.
Produrre energia dagli scarti
Un sistema alternativo è costituito dalle caldaie alimentate a biomassa che possono essere utilizzate per produrre riscaldamento o per produrre acqua calda. Ce ne sono di diverso genere, a seconda del combustibile impiegato che può essere costituito da pellet, scarti della legna, scarti agricoli o biogas.
Il futuro è costituito dagli impiantii a idrogeno
Sono pulite al 100% le emissioni nell’aria dei sistemi alimentati a idrogeno che rilasciano nell'ambente soltanto vapore acqueo.
Questa sembra essere la tecnologia del futuro anche per l'Italia, quando verranno realizzate centrali di produzione e la rete distribuitiva verrà adeguata, mentre è già una realtà in altri Paesi. Le caldaie saranno simili a quelle alimentate a metano ed anche i costi non saranno molto più alti. Si pensa anche a soluzioni ibride, alimentate da una miscela di metano e idrogeno.
Intanto sul mercato è già presente la caldaia Hydro alimentata da un generatore di idrogeno che si trova al suo interno, per cui è totalmente indipendente da reti esterne e produce energia pulitissima.
Incentivi fiscali
Nell’ottica dell’incentivare la riqualificazione energetica, la sostituzione delle caldaie con sistemi innovativi per la produzione di riscaldamento ed acqua calda viene agevolata dalle detrazioni fiscali statali meglio conosciute come Ecobonus.
Ricordiamo che si tratta di una detrazione IRPEF che permette di recuperare gran parte dell'investimento attraverso 10 quote annuali di pari importo.
La percentuale di detrazione può essere del 50% o del 65%, a seconda della tipologia di caldaia acquistata.