L’ architettura, intesa da Vattimo, ha il compito di confortare e consolare l’uomo, fragile essere dal fatale destino, posto suo malgrado in un mondo avverso.
Ebbene, la visione che dell’ architettura di una scuola materna si vuole dare non è così pessimistica, ma la validità del pensiero del fi losofo contemporaneo si manifesta almeno in parte, se si pensa al ruolo della scuola in generale e di questo edifi cio in particolare. Esso deve sì confortare, ma nel senso che infonda comfort, psicologico e ambientale in chi lo vive con maggiore apprensione, e cioè i piccoli alunni.
Come viene ricercato questo fi ne, non tralasciando ma anzi integrando la funzione per la quale si è reso necessario un suo concepimento iniziale?
La sintesi, intesa come linearità e semplicità di forme è richiesta in tal senso per permettere al fruitore di capire il segno architettonico, anche in tenera età, evitando di scadere in taluni casi dell’ ovvietà delle forme archetipe, certamente utili al raggiungimento dello scopo, ma povere d’ altro canto di forza semantica, capace di educare al bello e di soddisfare la necessità di proporzione e fi nitezza di forme che noi tutti possediamo.
Il segno forte cercato in questo caso da un brisè-soleil passante in sospensione su patio centrale, caratterizza la facciata principale dell’ edifi cio dandogli riconoscibilità ma è chiaramente leggibile anche dall’ interno,
oltre a svolgere una funzione di copertura simbolica (un’ ala protettrice sulla nostra testa) e fi sica dal sole nelle ore di tarda mattinata (ossia nelle ore di pausa dalle attività didattiche in cui i bambini possono socializzare in un ambiente protetto e facilmente controllabile).
Gli spazi e la divisione degli stessi è schematica e facilmente memorizzabile e percepita dal bambino, aiutandolo nell’ orientarsi autonomamente se necessario.
Tutto ruota in maniera centripeta attorno ad un patio scoperto, “il giardino protetto” , luogo di comunione trasparente, delimitato da spazi fi ltro disseminati nel corridoio di distribuzione, che congiunge in maniera continua le diff erenti stanze. Gli spazi fi ltro ospitano in questo caso attività per piccoli gruppi, piccole aule di colloquio per gli insegnanti, ed ambienti dedicati al gioco dei bambini con i genitori.
A partire dal fulcro del patio, e dall’ anello distributivo concentrico che
ne scaturisce, si viene a creare una spirale di vettori di spostamento, che distribuisco ai vari ambienti in maniera ordinata, e permettono altresì la comoda e rapida uscita verso l’ esterno in punti determinati ed uniformemente
dislocati.
Il sistema di scatole a diversa altezza che genera le diverse funzioni a partire da esso è di tipo modulare per quanto riguarda la tre sezioni, incorporando in un rettangolo di base le tre aule, divise virtualmente da elementi di arredo semoventi e a scomparsa nel caso si voglia ottenere un unico spazio. Gli ambienti di servizio sono raggruppati ordinatamente su un fi anco, ed il giardino ertinenziale associato ad ogni sezione, conclude spazialmente il rettangolo di base sfumando le forme in maniera permeabile al sole, e proteggendo dalle intemperie il giardino, che pure consente una illuminazione diff usa ed indiretta delle aule, evitando al contempo fenomeni di abbagliamento e di correnti d’ aria indesiderate.
Tale sistema scatolare, coadiuvato dall’ utilizzo del rivestimento in legno in diversi colori, permette la riconoscibilità delle diverse funzioni dell’ edifi cio anche dall’ esterno, contribuendo ad infondere il senso di ordine gioviale e spensierato alle forme, proporzionate e ben bilanciate, sempre alla scala del bambino[...].
In questo articolo
Vista dell' ingresso alla scuola, con pensilina in legno e lastre di corten a schermare il vetro
arredo degli ambienti: aule scolastiche con annessi spazi verdi di pertinenza.